Primo corso
docente: Bruna Caruso
La
monodia gregoriana è per eccellenza il canto della Parola, dove testo e musica
vivono in stretta simbiosi, realizzando il ritmo verbo-melodico, peculiarità
del canto gregoriano. Le chiavi di lettura del ritmo si trovano innanzitutto
nella parola latina, a partire dal suo aspetto materico (tipo di sillabe, di
accenti, ecc.), e nei neumi, immagini sonore del testo, per la cui comprensione
si farà ricorso allo studio della semiologia gregoriana. Si analizzeranno brani
in stile sillabico per poter dare preminenza assoluta alla parola, riflettere
sulla sua consistenza fonetica e capire come si realizza una buona
articolazione (dalla sillaba alla parola, dalla parola al membro di frase e
alla frase), con l’obiettivo di mirare a una corretta declamazione del testo
sacro. Proprio nel passaggio da una sillaba a un’altra, da una parola a un’altra si parlerà del fenomeno peculiare del canto gregoriano, cioè della
liquescenza e la sua funzione ritmico-espressiva. Inoltre verrà affrontato in
modo sistematico lo studio dei neumi semplici (monosonici, plurisonici di due
note, plurisonici di tre note) appartenenti alle antiche notazioni
adiastematiche sangallese e metense.
La conoscenza della notazione neumatica è assolutamente
necessaria per la realizzazione di una buona fusione tra testo e melodia, per
la giusta rispondenza tra la Parola, la sua consistenza e la sua amplificazione
sonora, ricca di sfumature e di articolazioni complesse.
La teoria avrà una costante verifica
direttamente sul repertorio della Messa e dell’Ufficio, in particolare:
antifone in stile sillabico, semi-ornato e salmodia.
Secondo corso
docente: Michał Sławecki
Dopo un breve ripasso dei neumi semplici studiati nel corso precedente, si proseguirà con lo studio dei neumi sviluppati nella notazione sangallese e metense, seguendo la classificazione del tableau di Cardine (porrectus flexus, pes subbipunctis, scandicus flexus, torculus resupinus). Si studieranno anche i neumi con la presenza di suoni unisonici (strophicus, trigon, oriscus d’apposizione, bivirga e trivirga) e i neumi con segni di conduzione (virga strata, pes quassus, pressus minor e maior).
Gli studenti si confronteranno praticamente con argomenti riguardanti la liquescenza, i problemi dell'articolazione sillabica e verbale, il mantenimento del legato – la caratteristica essenziale del canto gregoriano. Si concluderà con un'introduzione all'esercizio di retroversione, che richiede una conoscenza fluente dei neumi, della loro interpretazione, dei contesti d’impiego e delle considerazioni estetico-modali.
L’analisi sarà accompagnata da esempi ricavati dal Proprium Missae (Graduale Novum, I-II), attraverso i quali sarà possibile scoprire e imparare il significato ritmico e agogico dei neumi, la funzione del testo e il ruolo estetico e modale delle formule all'interno della composizione gregoriana.
Terzo corso
docente: Carmen Petcu
Dopo lo studio dei neumi fondamentali e speciali della notazione sangallese che viene affrontato nel primo e secondo livello, il terzo corso fondamentale si occuperà dell’interessante fenomeno dello stacco neumatico e, dal punto di vista ritmico, della cosiddetta articolazione neumatica, nelle sue specifiche categorie: articolazione finale, interna, iniziale, articolazione estensiva, il raggruppamento del neuma, la gerarchia delle articolazioni.
Il fenomeno verrà trattato sia dal punto di vista teorico sia pratico, analizzando diversi esempi del repertorio in stile sillabico, semi ornato e melismatico. Il confronto continuo con la notazione di Laon, evidenziando alcune differenze oppure particolarità di grafia di questo manoscritto, prenderà un posto importante nella trattazione dell’argomento.
Infine, uno sguardo alle strutture modali nell’analisi pratica, ci aiuterà ad avere una visione d’assieme del fenomeno melodico-ritmico, modale e testuale del canto gregoriano. Testo di riferimento per il corso sarà il Graduale Triplex.
Il laboratorio d’assieme ha il compito di offrire un’occasione pratica per applicare, nel canto comune, quanto appreso nelle lezioni di semiologia e sarà rivolto anche quest’anno alla preparazione di un concerto finale. Il momento conclusivo di questa edizione 2023 sarà anch'esso dedicato al prof. Nino Albarosa, uno dei maggiori studiosi ed esperti di canto gregoriano nonché fondatore dei corsi di Rosazzo, recentemente scomparso dopo una lunga malattia.
I brani che saranno oggetto di studio saranno comunicati ai partecipanti successivamente all’iscrizione.
Il rapido splendor delle lucerne
In die illa vinea erit jucunda; cantate ei (Isaia 27,2)
In quel giorno si dirà: «La vigna deliziosa! Cantate per essa!»
Come in una vigna, il nostro canto si espanda nei cuori e illumini le menti. «Cantate per essa!», perché il canto del Signore raggiunga il popolo del Signore.
Il corso si propone di far sperimentare il suono vocalico e la sua capacità di espandersi. Attraverso esercizi di percezione e corporei, si vuol avvicinare il cantore all'ascolto della propria voce e accompagnarla verso un suo sviluppo. Come lucerne splendenti, il suono può partecipare alla diffusione della luce, dentro e fuori di noi, per raggiungere l'altrui udito e, con rapido movimento, attraversare chi di lui è il fautore e chi di lui l'ascoltatore.