Primo corso
docente: Michał Sławecki
Nel primo corso, che costituisce la chiave di accesso al mondo del canto gregoriano, si cercherà di offrire un’ampia introduzione generale delle problematiche specifiche a esso legate. Verranno trattati i seguenti temi: le fonti liturgico-musicali del canto gregoriano e la loro notazione, dalle notazioni sangallese e lorenese alla notazione quadrata detta Vaticana. Si inizierà quindi lo studio paleografico-semiologico sistematico dei neumi fondamentali (da uno a tre suoni e gli sviluppi melodico-ritmici) con il loro significato ritmico ed estetico-interpretativo, facendo riferimento al “tableau” di Dom Eugène Cardine. Il repertorio studiato durante il corso sarà analizzato alla luce delle notazioni antiche presenti nel Graduale Triplex e nel Graduale Novum. Ogni segno sarà spiegato all'interno dei vari contesti nei suoi significati melodico, ritmico, modale. Gli esercizi proposti avranno l'obiettivo di avvicinare gli allievi al pensiero compositivo per poter capire la logica nell'utilizzo diversificato dei segni neumatici.
Il canto gregoriano è legato indissolubilmente alla Parola ispirata, espressa in latino, e dopo aver spiegato il ruolo e il ritmo della parola, ci si occuperà dello stile melodico-verbale presente nelle forme liturgico-musicali della Messa e dell’Ufficio.
Secondo corso
docente: Carmen Petcu
Con il secondo livello continueremo lo studio della notazione neumatica sangallese secondo la tabella del grande monaco Dom Cardine, con riferimenti alla notazione metense (di Laon) e anche ad altre notazioni significative. Prenderemo in analisi i neumi sviluppati, neumi all’unisono, neumi con segni di conduzione. Tratteremo il fenomeno della liquescenza gregoriana: complessità fonetica, ragioni melodiche e conseguenze estetiche. Metodologia di lavoro: studio della paleografia, analisi del significato ritmico, agogico, in funzione al testo, alla melodia, alla modalità, alla struttura architettonica della composizione gregoriana, al genere liturgico-musicale; comparazione sinottica delle formule, esemplificazione cantata dei diversi esempi musicali.
Terzo corso
docente: Bruna Caruso
L’articolazione neumatica nel canto gregoriano: principi, tipologie e applicazioni
Durante il corso verranno esplorati i fondamenti dell’articolazione neumatica, intesa come chiave di lettura e interpretazione del discorso musicale gregoriano. In particolare, sarà oggetto di studio il fenomeno del raggruppamento neumatico, con un’attenzione specifica alle modalità di organizzazione interna dei neumi plurisonici. Dopo un breve ripasso dei principali neumi sviluppati – come lo scandicus flexus, il porrectus flexus e il torculus resupinus – si passerà ad analizzare i principi dello stacco e i diversi tipi di articolazione che emergono dalla loro struttura interna. I partecipanti saranno guidati nella comprensione delle varie tipologie articolatorie: articolazione iniziale, articolazione interna, articolazione finale. L’obiettivo è fornire strumenti teorici e pratici per riconoscere e applicare le articolazioni nei contesti melismatici, e per rendere “portanti” determinati elementi all’interno del neuma, rafforzandone così la funzione espressiva e strutturale. L’intero percorso sarà costantemente ancorato alla prassi, con esempi ed esercitazioni tratti dal repertorio del Proprium Missae.
Il laboratorio d’assieme ha il compito di offrire un’occasione pratica per applicare, nel canto comune, quanto appreso nelle lezioni di semiologia. Il laboratorio d’assieme sarà rivolto anche quest’anno alla preparazione di un concerto finale con un programma quanto mai attuale che avrà come tema "La Gratitudine". I brani che saranno oggetto di studio saranno comunicati ai partecipanti successivamente all’iscrizione.
«Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce» (Gv 21,13).
Come il pane e il pesce sono cibi spirituali, così il canto liturgico nutre il cuore in quanto Parola viva che risuona. L'approccio fisiologico e funzionale al canto accompagnerà e nutrirà il lavoro sulla vocalità di tutta la settimana: il mattino sarà dedicato al lavoro sul suono collettivo e personale, il pomeriggio alla vocalità finalizzata al canto gregoriano.